CHIESETTA DI SAN ROCCO DI AVIATICO
Nel nuovo racconto della poetessa a scrittrice Aurora Cantini, che narra l'Altopiano di Selvino Aviatico nei suoi angoli più suggestivi, il tema centrale è la peste “manzoniana”. Il passaggio delle orde di Lanzichenecchi, avvenuto nei primi decenni del Seicento, ha infatti segnato una ferita profonda e tragica nelle storie della gente bergamasca, improvvisamente assalita e falcidiata dal terribile morbo della peste, di cui abbiamo testimonianza di altissimo impatto emotivo nelle pagine de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Molte furono le chiese edificate sotto la protezione di San Rocco, simulacri dove venivano sepolti i morti, separati dalla comunità per il pericolo del contagio. Neppure i paesi sulle alture ne rimasero immuni, e anche l’Altopiano di Selvino Aviatico, posto sul tracciato dell’antica “Via Mercatorum”, venne raggiunto dalla pestilenza, ma, al contrario della maggior parte dei paesi delle Valli, poche furono le vittime. La popolazione di Aviatico risalì lungo i ghiaioni del Monte Cornagera e si nascose nei suoi anfratti e labirinti dolomitici. Forse fu questa scelta che permise loro di scampare alla morte, o forse fu un disegno divino, in ogni caso la comunità decise di erigere su un costone roccioso poco lontano dall’abitato, una chiesetta dedicata a San Rocco, che ancora oggi veglia sul paese. Per il mantenimento e la cura della chiesa era indispensabile l’uso della Questua, un servizio che venne portato avanti per tutto l’Ottocento e più della metà del Novecento in tutta la bergamasca. Tra i vari passaggi documentati ve n’è uno, del 1968, in cui si segnano le offerte per “Il Passio, la Madonna, il Latte.” Dagli Archivi Parrocchiali, fonte inesauribile della nostra identità culturale e sociale, emerge una devozione sincera e tenace che trae forza dalla Fede e la Speranza nella Provvidenza, le quali da sempre circondano le forti genti di montagna.”
Alessandra Facchinetti
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PREDALE, QUEL BORGO DIMENTICATO
Gentili amici,
con oggi il blog apre i battenti al suo primo contributo esterno, quello di un'amica, Aurora Cantini, insegnante di scuola primaria, poetessa e narratrice affermata, che ci racconta, in particolare, storie legate alla sua terra, l'Altopiano di Selvino Aviatico, posto a cavallo tra la Valle Seriana e la Valle Brembana. Reduce dal successo del suo romanzo, “Come briciole sparse sul mondo” (2012), scritto in memoria delle vittime dell’attentato alle Torri Gemelle (un racconto visto da una ragazza bergamasca della Valle Brembana, partita per un viaggio dono negli States ed intrappolata nella Torre Nord), Aurora ci descrive oggi la storia di uno dei tanti borghi dimenticati racchiusi fra le nostre valli, il borgo di Predale, un piccolo nucleo rurale molto antico lasciato in completo abbandono dalla metà del Novecento, nascosto lungo un crinale dell'Altopiano di Selvino-Aviatico, raccontato attraverso un misto tra la ricerca storica e le testimonianze di chi vi ha vissuto, e corredato da un'accurata documentazione fotografica. Una testimonianza per la quale, per una volta, vi chiedo di lasciare un segno del vostro passaggio, un saluto ad Aurora Cantini, che con la semplicità, la bravura e la generosità che la contraddistingue, ci fa dono di uno spaccato prezioso della sua e nostra terra. Grazie di cuore, Aurora.
Alessandra Facchinetti
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IL PAESE DEI BAMBINI, GANDA
Oggi vi propongo un altro di quei racconti di Aurora Cantini - scrittrice e poetessa bergamasca , nonché amica – che ci offrono, con la consueta delicatezza e sensibilità, uno spaccato su uno dei luoghi legati alla sua Terra: l'Altopiano di Selvino-Aviatico, una delle tante realtà legate al mondo rurale delle nostre Valli. Un mondo sommesso, fatto di cose essenziali, molto distante dalla frenesia a cui siamo oggi avvezzi, nel quale bisogna entrare piano piano, in punta di piedi, con attenzione e rispetto, sapendo ascoltare e guardare.. Un piccolo universo che ci riporta ad un passato di cui, fortunatamente, possiamo rintracciarne ancora l'eco, fatto di natura, vita comunitaria, tradizione, vita dura e semplicità, e dove il termine “Religione” è inteso nella sua accezione originaria: " rilegare " ovvero , legare assieme. Insieme ad un'accurata descrizione dei luoghi, il racconto è corredato, come sempre, da precisi riferimenti storici, frutto di un'accurata ricerca da parte dell'Autrice. Nel post ho infine inserito una serie di link, tratti da http://www.cristianriva.it/ , che descrivono, ed offrono la possibilità di visualizzare al meglio, i nostri sentieri e la bellezza dei panorami orobici citati nel presente racconto. Nel ringraziare Aurora Cantini per quest'ennesimo, graditissimo regalo, v'invito a scoprire, senza anticiparvi nulla, questo particolare mondo dei bambini, che ancora conserva tutta la sua magia.”
Alessandra Facchinetti
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4 FAMIGLIE IN ITALIA CHE HANNO PERSO 4 FIGLI CADUTI IN GUERRA
Presentazione dei FRATELLI CARRARA di Amora Bassa, Caduti nella Prima Guerra Mondiale e inseriti nel sito dedicato alle famiglie con figli morti per la Patria
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